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- Pubblicato Martedì, 03 Settembre 2019 13:02
- Scritto da Salvatore Fiorino
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Anni dal 2016 al 2018
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Maria Giulia Amadasi
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- Pubblicato Giovedì, 24 Novembre 2016 17:17
- Scritto da Ida Oggiano
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“Con la «Rivista di Studi Fenici» ci proponiamo di offrire una sede comune a tutti coloro che s'interessano di questi studi, riducendo la dispersione degli scritti nelle riviste più varie e meno tipiche alla quale si è finora assistito. Per essa chiediamo anzitutto la collaborazione dei colleghi stranieri, fondamentale per la prospettiva organica a cui teniamo e specialmente necessaria in un mondo di studi largamente irradiato nello spazio tra Oriente e Occidente. Chiediamo al tempo stesso il concorso degli studiosi italiani che comunque si siano avvicinati agli studi fenici, sicché la varietà degl'interessi e delle formazioni divenga, da frammentarietà, stimolo fecondo”. (Presentazione di Sabatino Moscati, in «RStFen» 1, 1973, p. 2)
Per una felice circostanza questa uscita della Rivista di Studi Fenici coincide con alcuni momenti significati della sua lunga storia: una nuova direzione, un nuovo comitato scientifico e redazionale, una nuova veste editoriale e, non ultimo, un volume monografico dedicato ad uno dei massimi esponenti negli studi della disciplina di cui la rivista è il più importante organo scientifico.
Questo volume viene pubblicato, quindi, all’insegna di un rinnovamento che si colloca nel solco di una consolidata tradizione di studi, quella dedicata alle civiltà fenicia e punica, fondata da Sabatino Moscati. Con questo nuovo corso ci si propone, infatti, di proseguire il cammino tracciato nel corso di 43 anni della Rivista, ma con un passo di marcia diverso, dettato dal naturale evolversi di una disciplina caratterizzata da un costante mutamento. Nuove tematiche, nuove regioni, nuovi ambiti cronologici e, soprattutto, nuovi tipi di approccio metodologico rendono sempre più attuale e interessante studiare la storia del Mediterraneo del I millennio a.C. in ottica fenicia, che oggi significa sempre più porre in luce l’indistinto piuttosto che il definito: navigatori, fondatori di “colonie”, eredi e propagatori delle tradizioni culturali siro-palestinesi, precoci assimilatori di altrui tradizioni e, perciò, rappresentanti di un’identità in continuo rinnovamento.
In questa direzione si è mossa la scelta dei membri del comitato scientifico, studiosi di diversa formazione e di diversi Paesi che, per storia antica o recente, hanno avuto un ruolo nello studio del mondo fenicio e punico. L’intento è di fare della Rivista di Studi Fenici un luogo di incontro delle nuove molteplici realtà di cui si nutre e sostanzia oggi la disciplina. Una disciplina la cui ragion d’essere è tutt’ora valida proprio perché si è saputa reinventare al di là dei confini delle categorie accademiche, concentrandosi sullo studio del contesto mediterraneo che, grazie allo spostamento delle popolazioni levantine, si è moltiplicato geograficamente e dilatato cronologicamente. Dagli albori della disciplina, quando l’attenzione era stata rivolta a trovare ciò che di “fenicio” era stato ignorato negli studi, spesso con intenzione, si è giunti ad una fase matura delle ricerche che ha come scopo lo studio dell’interazione tra i diversi popoli del Mediterraneo piuttosto che l’esito di tale fenomeno, cioè la nascita di caratteri culturali ritenuti specifici di ogni singolo gruppo. La plasticità dell’identità dei phonikes, giudicata spesso in senso negativo, si può oggi invece ritenere una qualità straordinariamente attuale che vede il fil rouge della loro storia (formato da un amalgama di lingua e culti, oggetti e immagini) intrecciarsi con le vicende degli altri popoli mutando colore e, a volte, sfilacciandosi, nei luoghi e nel tempo.
Con questo numero ci auguriamo che la Rivista di Studi Fenici possa assumere il ruolo di punto di riferimento per contributi di alto livello sulla storia dei Fenici, dei Punici e di tutti coloro che con essi entrarono in contatto e contribuirono ad arricchire la loro identità in movimento. Le pagine della Rivista saranno quindi uno spazio ideale che, grazie al dialogo tra studiosi di diversa formazione e provenienza, si configura come luogo di dibattito scientifico libero dalle frontiere politiche e culturali che segnano in modo drammatico questi tristi giorni del nostro presente.
EDITORIALE Luglio 2016 (Ida Oggiano)
“Con la «Rivista di Studi Fenici» ci proponiamo di offrire una sede comune a tutti coloro che s'interessano di questi studi, riducendo la dispersione degli scritti nelle riviste più varie e meno tipiche alla quale si è finora assistito. Per essa chiediamo anzitutto la collaborazione dei colleghi stranieri, fondamentale per la prospettiva organica a cui teniamo e specialmente necessaria in un mondo di studi largamente irradiato nello spazio tra Oriente e Occidente. Chiediamo al tempo stesso il concorso degli studiosi italiani che comunque si siano avvicinati agli studi fenici, sicché la varietà degl'interessi e delle formazioni divenga, da frammentarietà, stimolo fecondo”. (Presentazione di Sabatino Moscati, in «RStFen» 1, 1973, p. 2)
This issue of the Rivista di Studi Fenici happily coincides with a number of significant developments in the magazine’s long history: new management, a new scientific and editorial committee, a new design and, not least, a monograph dedicated to one of the greatest exponents of the discipline in which the Rivista is the most important scientific organ.
The launch of this volume of the Rivista, then, forms part of a renewal that is located within a solid tradition of study – that devoted to the Phoenician and Punic civilizations – founded by Sabatino Moscati. Indeed, this new deal intends to follow the path marked out in the course of the 43 years of the Rivista, but at a different pace, dictated by the natural evolution of a discipline characterized by constant change. New themes, new regions, new chronological scopes and, above all, new kinds of methodological approach give ever greater topicality and interest to the study of the history of the Mediterranean of the first millennium BCE from the Phoenician perspective. Today this increasingly means highlighting the indistinct rather than the clearly defined: seafarers, founders of “colonies”, heirs and propagators of the Syro-Palestinian traditions, early assimilators of the traditions of others and, therefore, representatives of an identity in a continuous state of renewal.
It is in this spirit that the members of the scientific committee have been chosen, scholars from diverse backgrounds and from various countries which, since ancient times or more recently, have played a role in the history and the study of the Phoenician and Punic world. The aim is to make the Rivista di Studi Fenici a meeting place for the multiple new realities that today nourish and strengthen the discipline. It is a discipline whose raison d’être is still valid precisely because it has been able to reinvent itself beyond the confines of academic categories by concentrating on the study of the Mediterranean context which, thanks to the movement of the Levantine populations, has expanded both geographically and chronologically. Following the early days of the discipline, when the focus was on finding the “Phoenician” elements that had hitherto been ignored in studies, often deliberately, a mature phase in the research has been reached which aims to investigate the interaction between the diverse peoples of the Mediterranean rather than the outcome of that phenomenon, i.e. the birth of cultural characteristics thought to be specific to each particular group. The plasticity of the identity of the phonikes, often viewed negatively, can now be regarded as a quality of extraordinary topicality that sees the fil rouge of their history (formed from an amalgam of language and cults, objects and images) become interwoven with the histories of other peoples, changing colour and at times unravelling, across locations and time.
With this issue, we hope that the Rivista di Studi Fenici can become a reference point for high-level contributions on the history of the Phoenicians, the Punics, and all those who came into contact with them and contributed to enriching their shifting identity. The pages of the Rivista will thus be an ideal space which, as a result of dialogue between scholars of diverse backgrounds and nationalities, will be a locus for academic debate that is free of the political and cultural boundaries that so dramatically mark these sad times in which we live.
EDITORIAL July 2016 (Ida Oggiano)
2009
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- Pubblicato Martedì, 24 Novembre 2015 14:40
- Scritto da Salvatore Fiorino
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Volume 37 (2009)
Articoli – Articles:
Lorenza-Ilia Manfredi
Il commercio e le monete nel Bruzio prima e dopo Annibale
Pagine: 17-34 (17)
Benedetto Carroccio
Spunti e modi della propaganda annibalica nelle monetazioni della II guerra punica
Pagine: 35-52 (17)
Maria Intrieri
Fra dialogo e conflitto: Annibale e i Greci d'Occidente
Pagine: 53-82 (29)
Gian Piero Givigliano
Bruttii e Romani: inizio e dinamiche di una difficile convivenza
Pagine: 83-110 (28)
Alessandro Cristofori
I motivi della colonizzazione romana in Magna Grecia agli inizi del II sec. a.C.
Pagine: 111-138 (27)
Emanuela Calcaterra, Sergio Ribichini
L'esilio di Anna fenicia, sulle rive di fiumi italici
Pagine: 139-154 (16)
Luciana De Rose
Tecniche di pesca tra Magna Grecia e Cartagine
Pagine: 155-178 (23)
Ida Infusino, Francesco Grano
Il mito di Europa: dalla Fenicia all'Occidente greco
Pagine: 179-190 (12)
Carla Elisa Ilia Sollazzo
Qualche considerazione sulle divinità nel "giuramento di Annibale"
Pagine: 191-198 (8)
Paolo Brocato, Francesca Caruso
Elementi dell'ideologia religiosa delle necropoli dell'Età del Ferro in Calabria e contatti con l'Oriente
Pagine: 199-212 (14)
Paolo Brocato, Carlo Regoli
Iconografie orientali nei calici a sostegni in bucchero etruschi
Pagine: 213-230 (18)
Francesco Scornaienchi
Il trattato di Filino e la questione della responsabilità
Pagine: 231-242 (11)
2013
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- Pubblicato Martedì, 24 Novembre 2015 14:47
- Scritto da Salvatore Fiorino
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Volume 41 (2013)
Articoli – Articles:
Andrea Roppa – Peter van Dommelen
Materiali e contesti nell'eta del Ferro sarda: una breve premessa
Pagine: 11-14 (3)
Alfonso Stiglitz
Dal torciere al workshop. L'età del Ferro a San Vero Milis
Pagine: 15-22 (8)
Alessandro Usai
Spunti di riflessione sull'età del Ferro della Sardegna
Pagine: 23-34 (11)
Carlo Tronchetti
Problematiche dell'età del Ferro
Pagine: 35-42 (8)
Nicola Ialongo
L'inizio dell'età del Ferro in Sardegna. Verso la definizione di una cronologia comparata
Pagine: 43-54 (11)
Paolo Bernardini
La rete fenicia: riflessioni sulle origini della presenza fenicia in Sardegna
Pagine: 55-62 (7)
Raimondo Zucca
I Sardi della prima età del Ferro e i codici scrittori mediterranei
Pagine: 63-74 (11)
Stefano Santocchini Gerg
"Mercato sardo" e "mercato fenicio": materiali etruschi e interazioni culturali nella Sardegna arcaica
Pagine: 75-86 (12)
Emanuele Madrigali
Tempi e modi della presenza e stanzialità fenicia in Sardegna: una rilettura attraverso la documentazione archeologica
Pagine: 87-96 (10)
Massimo Botto – Fabio Dessena – Stefano Finocchi
Indigeni e Fenici nel Sulcis: le forme dell'incontro, i processi di integrazione
Pagine: 97-110 (14)
Michele Guirguis
Dinamiche sociali e cultura materiale a Sulky e a Monte Sirai
Pagine: 111-120 (10)
Carla Perra
Nuovi elementi per la definizione del sistema insediativo sulcitano dalla fortezza del Nuraghe Sirai
Pagine: 121-134 (13)
Valentina Ligas
Manufatti litici dall'officina artigianale della fortezza del Nuraghe Sirai. Studio tipologico e contestuale
Pagine: 135-142 (7)
Maria Giuseppina Gradoli
Le ceramiche di fine VII - prima metà VI secolo a.C. della fortezza del Nuraghe Sirai di Carbonia. Caratterizzazione petrografica e studio di provenienza delle materie prime
Pagine: 143-152 (10)
Antonella Unali
Sulky arcaica: il vano II G
Pagine: 153-162 (9)
Gabriele Carenti
Sulky: lo sfruttamento delle risorse marine durante l'età del Ferro
Pagine: 163-172 (10)
Jacopo Bonetto
L'insediamento fenicio di Nora e le comunità nuragiche circostanti: contatti e distanze
Pagine: 173-184 (10)
Anna Ardu – Giandaniele Castangia – Paola Falchi – Marco Mulargia – Barbara Panico
Al riparo dai venti: identità indigene e interazione culturale nell'area del Capo Mannu nel I millennio a.C.
Pagine: 185-190 (8)
Andrea Roppa
Manifattura ceramica, interazioni e condivisioni artigianali nell'età del Ferro sarda: i materiali da S'Urachi-Su Padrigheddu (San Vero Milis)
Pagine: 191-200 (9)
Elisa Pompianu
Fenici e indigeni nel basso Oristanese
Pagine: 201-210 (10)
Jeremy Hayne
Considerazioni sul ruolo dei santuari della Sardegna settentrionale nell'età del Ferro
Pagine: 211-224 (13)
Beatrice De Rosa
Anfore "Sant'Imbenia" dal sito nuragico di Sant'Imbenia (Alghero, Sardegna): studi archeometrici
Pagine: 225-236 (12)
Gianfranca Salis
L'età del Ferro tra continuità e trasformazione: un contributo dal villaggio di Gennaccili (Lanusei, prov. Ogliastra)
Pagine: 237-250 (13)
Salvatore Merella
Indizi sull'esistenza di un luogo sacro nella valle del Rio Mannu di Porto Torres: S'Iscia 'e su Puttu-Usini (SS)
Pagine: 251-260 (9)
Marco Milanese – Alessandra Deiana – Maria Chiara Deriu – Antonella Fois
Tracce insediative della prima età del Ferro nel sito pluristratificato di Biddanoa (Siligo, SS)
Pagine: 261-270 (10)
Peter van Dommelen – Andrea Roppa
Conclusioni: per una definizione dell'età del Ferro sarda
Pagine: 271-278 (7)
2008
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- Pubblicato Martedì, 24 Novembre 2015 14:39
- Scritto da Salvatore Fiorino
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Volume 36 (2008)
Articoli – Articles:
Maria Intrieri, Sergio Ribichini
Presentazione
Pagine: 13-16 (3)
Elenco delle abbreviazioni
Pagine: 17-20 (3)
M'hamed Hassine Fantar
La présence phénicienne et la fondation de Carthage en Méditerranée occidentale: des faits et des conséquences
Pagine: 21-28 (7)
Giovanna De Sensi Sestito
Cartagine e la Magna Grecia in età dionisiana. Il ruolo di Ipponio
Pagine: 29-50 (22)
Annunziata Rositani
Pitagora e l'Oriente
Pagine: 51-72 (22)
Giuseppe Squillace
Pitagora in Fenicia? Osservazioni su Giamblico, Vita Pyth., II, 5 – III, 17
Pagine: 73-80 (8)
Rossella Pace
Orientalia a Francavilla Marittima
Pagine: 81-108 (27)
Giuseppina Capriotti Vittozzi
Elementi di tradizione egizia nella documentazione di Locri
Pagine: 109-128 (20)
Jan Kindberg Jacobsen, Maria D'Andrea, Gloria Paola Mittica
Frequentazione fenicia ed euboica durante la prima Età del Ferro nella Sibaritide. Con un'Appendice di Anna Maria De Francesco ed Eliana Andaloro
Pagine: 129-148 (20)
Giovanni Di Stefano
Eubei a Cartagine? Indicatori archeologici
Pagine: 149-156 (8)
Massimo Botto
Le più antiche presenze fenicie nell'Italia meridionale
Pagine: 157-180 (23)
Paolo Carafa
Fenici a Pitecusa
Pagine: 181-204 (24)
Marianna Castiglione, Ida Oggiano
Anfore fenicie e puniche in Calabria e Lucania: i dati e i problemi
Pagine: 205-232 (27)
Fabrizio Mollo
La circolazione di ceramiche fini e di anfore tra i centri italici del Tirreno calabrese e la Sicilia punica tra IV e III sec. a.C.: rotte commerciali e ateliers produttivi
Pagine: 233-246 (14)
Roberto Spadea, Stefania Mancuso
Le rotte commerciali nell'istmo lametino
Pagine: 247-262 (15)